PESCE CHIRURGO GIALLO

Paracanthurus hepatus, comunemente conosciuto come pesce chirurgo giallo , è un pesce d’acqua marina appartenente alla famiglia Acanthuridae. È diffuso nelle acque dell’Indo-Pacifico, dove abita principalmente le barriere coralline, preferendo temperature comprese tra i 28 °C / 30 °C. Il nome ‘pesce chirurgo giallo’ deriva dalle strutture a forma di bisturi che si trovano vicino la coda. Il pesce chirurgo giallo si trova in tutti i mari tropicali, ad eccezione del Mediterraneo. Si trovano in acque relativamente poco profonde dove sono esposti a una buona quantità di luce solare favorendo crescita di alghe.

ALIMENTAZIONE PESCE CHIRURGO GIALLO

I chirurghi sono principalmente onnivori, con cibi come alghe nori, Spirulina o cibo in scaglie di qualità. Troveranno anche il cibo per sé nella maggior parte degli acquari ben maturi, mentre nuoteranno tra le rocce raccogliendo ciò che cresce lì. Animale molto socievole, è un abile ed instancabile nuotatore, famoso per i suoi comportamenti singolari e molto accattivanti. Gli esemplari di questa famiglia sono più pacifici della media dei pesci chirurgo, ma allo stesso tempo molto più delicati e spaventati. Soffrono molto per la vicinanza di altri pesci chirurgo della stessa livrea con cui litigano in continuazione, fino alla morte. Convivono invece con tutti gli altri pesci poco aggressivi. È molto curioso il comportamento ben osservato in acquari marini o di barriera; si è infatti notato che gli esemplari di questa specie sono soliti dormire su un fianco, litigare sovente con i vetri dell’acquario e fingersi morti, abbandonando i colori della livrea. Questo pesce è pescato unicamente per la sua alta richiesta nel campo dell’acquariofilia. In cattività è un pesce dal difficile allevamento, è consigliato solo ai più esperti acquariofili capaci di fornire i giusti spazi (minimo 400 litri) e i giusti valori in acqua. È perfetto per acquari marini o di barriera, poiché è solito ricercare nella roccia viva piccoli anfratti dove potersi nascondere, senza disturbare minimamente invertebrati e coralli.

STELLA MARINA

Le stelle marine appartengono alla classe degli invertebrati, sono presenti in tutti i mari del mondo e in quelli tropicali si trovano le più appariscenti.

CARATTERISTICHE STELLE MARINE

La maggior parte delle stelle marine ha tipicamente cinque raggi, o braccia, che si diramano da un disco centrale. Molte specie presentano frequentemente sei o più raggi. La stella marina passa la maggior parte della sua giornata in cerca di cibo. Può ingoiare piccole prede intere e alcune possono rovesciare lo stomaco all’esterno della bocca, aderire ad animali anche grandi e digerirli esternamente. Le sue prede preferite sono piccoli crostacei e molluschi , come le cozze e anche ricci. Con le sue forti zampe la stella marina riesce ad aprire il guscio delle conchiglie più resistenti Le stelle marine non devono essere confuse con le cosiddette stelle serpentine, che a una prima occhiata sono simili agli Asteroidea, ma in realtà appartengono alla classe Ophiuroidea. È facile distinguere un Asteroideo da un Ofiuroideo basandosi sull’osservazione di pochi caratteri morfologici esterni:

  • forma delle braccia: piuttosto tozza negli Asteroidei; più stretta e allungata negli Ofiuroidei;
  • sezione trasversale delle braccia: appiattita negli Asteroidei; circolare negli Ofiuroidei;
  • disco centrale: negli Asteroidei è in continuità diretta con le braccia mentre negli Ofiuroidei ne è nettamente distaccato. Il corpo degli Asteroidei è ricoperto da una teca fatta da piastre abbastanza ravvicinate l’una all’altra. Come in tutti gli altri Echinodermi, la teca è di origine mesodermica (dermascheletro) ed è ricoperta da un sottile strato di epidermide ectodermica. Si possono individuare un lato orale e un lato aborale. Il lato orale è rivolto verso il substrato e presenta la bocca; il lato aborale è rivolto verso l’alto .

MEDUSA

La medusa galleggia in acqua, ha il corpo a forma di ombrello. Possiede una bocca nella parte inferiore del corpo, e molti tentacoli, che pendono come una frangia.

FISIOLOGIA

La medusa è un predatore molto abile . Sono forniti di centinaia di piccoli ‘proiettili’ che attengono il momento opportuno per essere sparati sulle loro vittime! Queste armi sono situate nei loro lunghi e ondulati tentacoli, e sono dette ‘nematocisti’; La ‘nematocisti’ è una capsula contenente una sorta di frusta, chiamata filamento. La forma generica di una medusa è quella di un polipo rovesciato. Può essere immaginata come un sacco leggermente appiattito. Si riconoscono una zona superiore convessa, l’esombrella, e una regione inferiore concava, detta subombrella. Al cui centro è posta la bocca che si collega alla cavità gastrovascolare mediante una struttura tubulare chiamata manubrium (manubrio). Dal margine subombrellare si propagano dei tentacoli urticanti a scopo di difesa e di predazione. Il corpo delle meduse è composto per circa il 98% da acqua, la quale rende difficoltosa la formazione di loro fossili. Poco è noto sul ciclo vitale di molte meduse, poiché i luoghi sul fondo del mare in cui vivono le forme bentoniche di quelle specie non sono stati trovati. Secondo alcuni studi la particolare specie di medusa Turritopsis nutricula è potenzialmente immortale poiché, col passare del tempo, è in grado di ringiovanire sempre di più fino a ricominciare un nuovo ciclo di vita. Questo processo di ringiovanimento, detto transdifferenziazione, sembra essere causato da forti fattori ambientali che partecipano ai mutamenti cellulari dell’organismo.

CAVALLUCCIO MARINO

Cavalluccio marino

Hippocampus Rafinesque, 1810 è un genere di pesci della famiglia Syngnathidae che comprende attualmente 54 specie. Questi pesci d’acqua salata conosciuti comunemente come cavallucci marini o ippocampi, per via della testa che ricorda quella di un piccolo cavallo. I cavallucci marini si trovano in tutte le acque del mondo tranne quelle glaciali. Prevalentemente in prossimità delle coste dove trovano rifugio e sostegni dove potersi ancorare durante i movimenti con la lunga coda prensile. Sono particolarmente diffusi nelle barriere coralline e nelle praterie di fanerogame marine come la Posidonia Oceanica.

CARATTERISTICHE CAVALLUCCI MARINI

I cavallucci marini hanno posizione eretta, anche se durante il nuoto assumono una posizione più idrodinamica, avanzata. Un collo arcuato posiziona la testa in avanti, dalla caratteristica forma equina e con un muso allungato e tubolare. Le pinne pettorali (se presenti) sono posizionate come sempre dopo le aperture branchiali, ma la particolare forma fisica le fa somigliare più a delle orecchie equine. Il dorso è poco pronunciato, con una pinna dorsale mentre il profilo ventrale è particolarmente arcuato. La pinna caudale in realtà è un prolungamento del corpo, è mobile e prensile, usata come arto e come sostegno. Durante il nuoto spesso è arrotolata su sé stessa. L’intero corpo è rafforzato da una corazza ossea, in molte specie arricchita da spigoli e aculei che rendono il cavalluccio marino una preda poco appetitosa. Caratteristici sono degli spigoli sopraoculari e una corona ossea intorno alla testa. In molte specie la struttura della corazza ossea accentua il già elevato mimetismo della colorazione. Le dimensioni variano da specie a specie, come anche la livrea. Possiedono anche la vescica natatoria, organo che funge da serbatoio contenente una miscela di ossigeno e altri gas, che permette il galleggiamento (controllo della propria posizione nella colonna d’acqua). Le forme caratteristiche dei cavallucci marini non sono certo sfuggite ai popoli antichi, che lo ritenevano un animale divino. Non è un caso che la mitologia greca associ la creazione del cavallo al dio del mare Poseidone, che sarà spesso raffigurato con un carro trainato da ippocampi. Il cavalluccio marino nell’arte è quindi rappresentato sia come appare nella realtà che, soprattutto, come animale mitologico, commistione tra creatura terrestre e marina

TARTARUGA MARINA

La tartaruga comune o tartaruga caretta (Caretta caretta) è la tartaruga marina più comune del mar Mediterraneo. La specie è diffusa in molti mari del mondo: oltre che negli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico, si può trovare nel mar Nero.

CARATTERISTICHE TARTARUGA MARINA

La tartaruga marina respira con il naso, con la bocca, e con un buco che si trova nella parte anteriore del corpo. Essi sono animali che si sono adattati alla vita acquatica grazie alla forma allungata del corpo ricoperto da un robusto guscio ed alla presenza di 4 zampe al posto delle pinne come un comune animale marino Alla nascita è lunga circa 5 cm. La lunghezza di un esemplare adulto è di 80 – 140 cm, con massa variabile tra i 100 ed i 160 kg. La testa è grande, con il rostro molto incurvato. Gli arti sono molto sviluppati, specie gli anteriori, e muniti di due unghie negli individui giovani che si riducono ad una negli adulti. Ha un carapace di colore rosso marrone, striato di scuro nei giovani esemplari, e un piastrone giallastro, a forma di cuore, spesso con larghe macchie arancioni, dotato di due placche prefrontali ed un becco corneo molto robusto. Lo scudo dorsale del carapace è dotato di cinque coppie di scuti costali; lo scudo frontale singolo porta cinque placche. Ponte laterale fra carapace e piastrone con tre (di rado 4-7) scudi inframarginali a contatto sia con gli scudi marginali che con quelli del piastrone. Gli esemplari giovani spesso mostrano una carena dorsale dentellata che conferisce un aspetto di “dorso a sega”. I maschi si distinguono dalle femmine per la lunga coda che si sviluppa con il raggiungimento della maturità sessuale, che avviene intorno ai 13 anni. Anche le unghie degli arti anteriori nel maschio sono più sviluppate che nella femmina. Come della maggior parte delle tartarughe marine, si conosce ancora molto poco.

FISIOLOGIA

Come tutti i rettili, hanno sangue freddo, il che le porta a prediligere le acque temperate. Respirano aria, essendo dotate di polmoni, ma sono in grado di fare apnee lunghissime. Trascorrono la maggior parte della loro vita in mare profondo, tornando di tanto in tanto in superficie per respirare. In acqua possono raggiungere velocità superiori ai 35 km/h, nuotando agilmente con il caratteristico movimento sincrono degli arti anteriori. Sono animali onnivori: si nutrono di molluschicrostaceigasteropodiechinodermipesci e meduse, ma nei loro stomaci è stato trovato di tutto: dalle buste di plastica, probabilmente scambiate per meduse, a tappi ed altri oggetti di plastica, ami scambiati per pesci, reti e fili scambiati per alghe.